Tesina di canto per NAM Milano – Ludovica Paolone (Allieva di Paola Zigoi)
Canto 2° professionale | A.S. 2023/2024
Introduzione
I can’t sleep è un brano di Anita Baker contenuto nell’album My Everything del 2004 (sesto album discografico della cantante, premiato con un disco d’oro). Il pezzo non è altro che la versione cantata di Even Song, brano strumentale della band jazz/ fusion Yellowjackets che sono, oltre alla Baker, gli autori della traccia: Jimmy Haslip (basso nella prima formazione), Russel Ferrante (piano), Will Kennedy (batteria) e Lori Perry (cantante gospel americana).
Origine brano Yellowjackets
Il brano originale Even Song venne pubblicato nel 1994, dieci anni prima rispetto alla versione della Baker, nell’album Run For Your Life. La formazione era composta da Russel Ferrante, Jimmy Haslip, Will Kennedy, Bob Mintzer (sassofonista) e Robben Ford (chitarrista e fondatore della band). I due brani a confronto sono identici dal punto di vista strumentale ma presentano leggere differenze melodiche in alcune sezioni. Dunque nel brano originale a “cantare” sono la chitarra di Ford e il sax di Mintzer, nella versione successiva la Baker riprende le idee melodiche ma con delle variazioni, adattandole al suo stile e alla sua voce. Il solo di sax invece è eseguito in entrambi da Bob Mintzer ma è completamente diverso (più calmo e melodico nell’originale, più ritmico nella versione di A.B.).
Anita Baker
Anita Baker nasce a Toledo (Ohio) il 26 gennaio 1958. Viene abbandonata dai genitori all’età di due anni e cresce con una famiglia adottiva a Detroit (Michigan). Nel ‘79 registra un album con i Chapter Eight, un gruppo in cui cantava in quel periodo, prodotto dalla Ariola Records che però la ritenne una cantante mediocre. Da qui fino ai 4 anni successivi Anita, sconfortata, abbandonerà il mondo della musica.
Venne poi chiamata dalla Beverly Glen per incidere The Songstress: il suo primo album come solista (1983). Con questo album attira l’attenzione della Elektra Records con la quale firma il suo primo contratto discografico importante pubblicando Rapture, secondo album della Baker (1986).
Rapture è un traguardo importante con cui vince i suoi primi due Grammy Awards: miglior performance vocale femminile e miglior canzone R&B con il brano Sweet Love. È il suo album più venduto ed è stato nella top 10 della rivista Billboard.
*Elenco degli album successivi in ordine cronologico con i rispettivi premi e riconoscimenti ricevuti:
- 1988 Giving You the Best That I Got : triplo disco di platino (certificazione RIAA) e 3 Grammy Awards, uno per Just Because com miglior performance vocale femminile e due per Giving You the Best That I Got (canzone che ha dato il titolo all’album) come miglior performance vocale femminile e miglior canzone R&B. Quest’ultimo è stato anche in varie classifiche Billboard tra cui top 10.
- 1990 Compositions : disco di platino e Grammy Awards per la miglior performance femminile (‘91).
- 1994 Rhythm of love : terzo posto nella Billboard 200 negli USA e quattordicesimo posto nella Official Album Chart nel Regno Unito. Questo album è il più ricco e contiene 12 tracce a differenza di tutti gli altri che ne contengono 8 o al massimo 9.
- 2002 Sweet Love: The Very Best of Anita Baker: una raccolta contenente brani musicali incisi dalla Baker nel periodo dal ‘93 al 2002. Negli USA questo album è intitolato The Best of Anita Baker.
- 2004 My Everything: album contenente I Can’t Sleep. Dalla pubblicazione di questo album fino ad oggi l’etichetta discografica della Baker sarà la Blue Note. L’ album ha una nomination ai Grammy. Sempre nel 2004 registra il suo unico album dal vivo A Night of Rapture.
- 2005 Christmas Fantasy: un album con dei brani natalizi in chiave per lo più jazz.
- 2013 Only Forever: ultimo album della Baker pubblicato dopo tre anni dalla sua annunciazione.
Nel periodo dal 2000 al 2004 Anita fu sotto contratto con l’etichetta Atlantic Records con cui, però, non pubblicò mai nulla in quanto andò perso tutto il materiale a cui stava lavorando. In questo stesso periodo vive un momento difficile della sua vita tra famiglia e salute. Oggi Anita Baker ha 66 anni. Colleziona moltissimi premi e riconoscimenti per la sua voce e per la sua carriera tra cui la stella di Hollywood nella Walk of Fame (13.10.1994). Rimane tra le icone e i pilastri della musica Soul.
Analisi e stile vocale
Anita Baker è decisamente un mezzosoprano. La sua estensione è di tre ottave complete (da un D3 a un Eb6 con passaggio sul C5). Il suo timbro è unico, pieno e scuro per cui è molto comune associarla ad un contralto. La prima cosa che possiamo notare ascoltando tutta la discografia della Baker è il suo suono estremamente all’indietro, in girato, conferito dal palato molle altissimo e conseguente abbassamento della laringe . Di certo questo suo modo di cantare è naturale per lei, è il suo timbro ed è la sua impostazione vocale; c’è però, secondo me, una piccola possibilità per cui lei lo esasperi per dare più originalità, personalità e carattere al suo personaggio. Un altro elemento imprescindibile della sua voce è l’elevata quantità di aria presente in essa, tipica caratteristica dei cantanti afroamericani. Il suo suono in voce girata invece cambia completamente, da scuro si schiarisce.
Per quanto riguarda lo stile possiamo dire che la Baker ha influenze totalmente jazz, soul, gospel e R&B. Lo scat è una delle sue principali skills ed è presente in numerosissimi brani. In un’intervista spiega quali sono le sue maggiori influenze e gli artisti che hanno caratterizzato la sua infanzia e adolescenza: Mahalia Jackson, Sarah Vaughan, Nancy Wilson, Arthur Prysock e Eddie Jefferson.
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I can’t sleep
I can’t sleep è un brano soul che mantiene le armonie jazz del brano originale dandole un piglio più bluesy. Se si pensa al titolo ci viene in mente un ritmo tormentato, degli accordi tesi e in tonalità per lo più minore. Essendo un brano jazz, troviamo ovviamente degli accordi molto tesi, la tonalità, però, è maggiore e questo le conferisce una dolcezza unica. Sono presenti inoltre molti accordi maj7: l’accordo dell’amore. La vera tensione “negativa”, secondo me, la troviamo nell’interpretazione della Baker di cui parlerò in seguito.
Brano in 4/4 e 79 bpm con andamento adagio, I can’t sleep ci porta in una dimensione unica, come stare in una culla. Nei ritornelli subentra più materiale ritmico a movimentare la situazione. Questo contrasto tra “tormento” nel ritornello e tranquillità nella strofa dà al pezzo una bellissima e interessante dinamica. Caratteristico è lo scat finale dopo l’assolo di sax (approfondito nel paragrafo scat).
Analisi del testo
Nella prima strofa l’artista parla di quanto sia legata al suo partner, di come solo il suono della sua voce la faccia stare bene. Lui è l’unico uomo della sua vita, l’unico che possa dargli quelle belle sensazioni. A metà della seconda strofa la Baker introduce la sofferenza per l’assenza, cercando conforto tra tutte le persone che stanno vivendo quella sua stessa situazione. Nel primo ritornello si percepiscono le prime sensazioni negative, perfettamente collegate con la strumentale: la solitudine causa all’artista una freddezza interiore che si può sciogliere solamente con la presenza (il calore, il corpo= “warm”) di lui. Nella seconda strofa arriva la malinconia: Anita esprime ancora di più il bisogno del partner, l’assenza che lei non vuole e che non può gestire, e che non la fa dormire. Nello scat finale si strugge nella disperazione.
Inizialmente avevo associato al testo un amore assente per la guerra. I miei riferimenti sono stati “ogni notte faccio una preghiera sperando che tu ce la faccia”, “tutti quelli soli come me possono capire”, ”la solitudine è la mia più grande paura” e quindi la paura di perdere il proprio partner e rimanere sola per sempre. In realtà una interpretazione più realistica e sensata, dato il periodo di pubblicazione della canzone, è un partner assente per lavoro. I riferimenti sono tanti: tra tutti “ed è il tuo lavoro andare in giro e condividere i tuoi doni con la città”; parlare al telefono durante una guerra è poco probabile (when I pick up this phone and I hear your voice). L’elemento comune di entrambe le interpretazioni rimane l’assenza di lui e la disperazione di lei nel non averlo accanto.
Testo e traduzione
Autori: (A. Baker, L. Perry, R. Ferrante, J. Haslip, W. Kennedy)
When I’m all alone and I hear your voice
Quando sono tutto solo e sento la tua voce
There’s no other man can make me feel the way you do
Nessun altro uomo può farmi sentire come te
I can’t describe this feeling inside
Non posso descrivere questa sensazione dentro
I can’t sleep at night ooh
Non riesco a dormire la notte ooh
Home is where you belong
La casa è il luogo a cui appartieni
That’s what I tell myself when you’re gone
Questo è quello che mi dico quando non ci sei
Every night I say a prayer hopes you make it there
Ogni notte dico una preghiera sperando che tu ce la faccia
Anyone alone like me, I’m certain they’d agree
Chiunque fosse solo come me, sono certo che sarebbe d’accordo
‘Cause I can’t sleep at night
Perché non riesco a dormire la notte
Loneliness is my biggest fear
La solitudine è la mia più grande paura
I wish the feeling would disappear
Vorrei che la sensazione sparisse
I can’t sleep at night
Non riesco a dormire la notte
Coldness is creepin’ in
La freddezza si sta insinuando
Need to feel your warmth again
Ho bisogno di sentire di nuovo il tuo calore
I can’t sleep at night no
Non riesco a dormire la notte, no
Holding you so very close
Tenendoti così vicino
That’s what I need the most
Questo è ciò di cui ho più bisogno
And it’s your job to go around and
Ed è il tuo lavoro andare in giro e
Share your gifts from town to town
Condividi i tuoi doni di città in città
I hope I’m not misunderstood
Spero di non essere frainteso
The man that treats me so good
L’uomo che mi tratta così bene
But I can’t sleep at night
Ma non riesco a dormire la notte
When I pick up this phone
Quando prendo questo telefono
And I hear your voice telling me
E sento la tua voce che mi dice
You cannot wait until you’re home
Non puoi aspettare finché non sarai a casa
I can’t describe this feeling inside
Non posso descrivere questa sensazione dentro
I can’t sleep at night ’cause
Non riesco a dormire la notte perché
I need you to hold you in my arms
Ho bisogno che tu ti tenga tra le mie braccia
Honey how can I be strong
Tesoro, come posso essere forte?
‘Cause I can’t sleep at night
Perché non riesco a dormire la notte
I need a love I need your thrills
Ho bisogno di un amore, ho bisogno delle tue emozioni
I’m sick and tired of taking pills
Sono stufo e stanco di prendere pillole
‘Cause I can’t sleep at night
Perché non riesco a dormire la notte
Ooh holding you so very close
Ooh, tenendoti così vicino
That’s what I need the most
Questo è ciò di cui ho più bisogno
And I know it’s your job to go around
E so che è tuo compito andare in giro
Share your gifts from town to town
Condividi i tuoi doni di città in città
Anyone’s who’s alone like me
Chiunque è solo come me
I’m sure they’d agree
Sono sicuro che sarebbero d’accordo
‘Cause I can’t sleep at night
Perché non riesco a dormire la notte
Sick of holding my pillow tight (lots of ad libs)
Stanco di tenere stretto il cuscino (scat)
ANALISI ARMONICA:
Tonalità: FA maggiore
Intro: Bb/F (IV) | F (I) | Dm11 (VIm11)
Strofa: Bb (IV) | F/ A (I) | Ebmaj7 (b7maj7) | Dm7 (VIm7) | G7sus G7 (V/V) | Ab13 (sostituto tritonico di D7) | Ab7 | Gm7 (IIm7) | C7#9 (V7#9) | D9 (V / II) | F13 (V / IV) che risolve su Bmaj7 (IVmaj7) | F/A (I basso la-passaggio cromatico) C#dim7 (è un diminuito 7 con funzione di dominante – ovvero è un A7b9) che risolve su Dm7 (VIm7) | Bb7 (IV7 della scala minore melodica) | Bb6 (IV6) | Ab13 (Sostituto di dominante di D7) Ab7 D7 risolverebbe su Gm invece va al suo relativo maggiore : si torna all’intro con Bb.
Rit: F7 (V/IV) | F/A (I primo rivolto) | Bb7 (IV7 della scala minore melodica) | D7#9 (V/II) Db Maj9 (bVI) | C7#9 (V7) | F7 (V/IV) | F/A (I) | Bb7 (V7) | D7#9 (V/II) Bb7 (IV7 da scala minore melodica) | Abmaj7 (IIImaj7) | Gm7 (II) | C7#9 (V7) | F (I) ||
ANALISI MELODICA:
STROFA:
|When-I’m:unisono, I’m-all:3min ascendente., all-a:2Mag ascendente., a- lone:unisono |
| alone-And: 4g discendente, And-I: 2Mag ascendente I-hear: 3min ascendente, hear-your-voice: unisono ribattuto 3 volte |
| voice-There’s: 4g discendente, There’s-no: 2Mag ascendente, no-o: 3min ascendente, o-ther: 2Mag ascendente, ther-man: unisono|
| man-Can: 2Mag discendente, Can-make:3min ascendente, make-me: 2Mag ascendente, me-feel: 3min discendente, feel-the: 2min ascendente, the-way: 3min discendente, way-y: 4g discendente, y-ou: 3min ascendente, you-do: frammento scala minore naturale da terzo a primo grado |
| do-I: unisono, I-ca: 3min ascendente, ca-an’t- de: frammento scala minore discendente da terzo a primo grado, de-scribe: 4g ascendente |
| cribe-The: 4g discendente, the-fee: 3min ascendente, fee-ling: 2Mag discendente, ling-in: 3Mag discendente, in-si: 2Mag ascendente, si-de: 3min discendente |
| de-I: 2min discendente, I-I: 2Mag ascendente, I-can’t: 2Mag ascendente, can’t-sleep: 4g ascendente, sleep-at: 3min ascendente, at-night: 3min discendente |
| Home-is: 2Mag ascendente, is-where: unisono, where-you: 2Mag discendente, ripetuto con “you belong”|
| That’s-what:unisono, what-I: 3min asc, I-tell: 2Mag asc, tell-my: 2Mag asc, my-se: 2min asc, se-lf: 2Mag asc, elf-when: 3min disc, when-you: 2min asc, you-gone: 3min disc |
|E-very: 2Mag asc, very-night: 3min asc, night-I: 2Mag asc, I-say: unisono, say-a: 2Mag disc, a-prayer: 2Mag asc |
| prayer-Ho: 2min asc, Ho-pes: 2Mag asc, pes-that: 2Mag asc, that-you: 4g disc, you-make: 3min asc, make-it: 2Mag disc, it-there: unisono |
| there-A: 2Mag disc, A-ny-one: unisono x3, one-a: 3min disc, a-lone: 3min disc, lone-like: 2Mag asc, like-me:3min asc |
| me-I’m: 2Mag disc, I’m-cer: 2Mag asc, cer-tain: 2mag asc, tain-they’d: 2Mag disc, they’d-a: 3min disc, a-gree: unisono |
| gree-Cause: unisono,
| Cause-I: 3min asc, I-I: 2Mag asc, I-can’t: 2Mag disc, can’t-sle:3min disc, sle-ep: 3min asc, ep-at:3min disc, at-nigt: unisono |
RITORNELLO:
| Lone-li-ness: unisono x3, ness-is: 3min disc, is-my: 2Mag disc, my-big-gest-fear: 2Mag asc+disc x2 |
| I-wish:3min asc, wish-the: 2Mag asc, the-fee-ling-would: unisono x4, would-de: 3min asc, de-sea: 3min disc, sea-ppear: 3min asc |
| I-I: 2Mag asc, I-can’t: 2Mag disc, can’t-sle:3min disc, sle-ep: 3min asc, ep-at:3min disc, at-nigt: unisono |
| night-I: unisono, I-need: 3min asc, need-your-love: unisono x3, I-need-your-thrills: 3min asc+disc x4 (disc, asc, disc, asc) |
| thrills-I’m: 3min disc, I’m-sick: 3min asc, sick-and-ti-red-to: unisono x5, to-tak: 2Mag asc, tak-ing: 4g disc, ing-pills: unisono |
| pills-I: 5g asc, I-I: 2Mag disc, I-can’t: unisono, can’t-sle: 4g disc, sle-ep: 3min asc, ep-at: 3min disc, at-night-no: unisono x3 |.
TECNICA E INTERPRETAZIONE:
Per cantare questo brano la Baker non si scosta dalla sua solita impostazione vocale. Nell’introduzione troviamo un vocalizzo che parte in falsetto e finisce in speech.
La strofa è cantata in un range molto comodo per un mezzosoprano. La difficoltà principale del pezzo, per esperienza personale, è la line melodica, ricca di melismi e successione di gradi non troppo intuitiva. Come già descritto prima, il suono di Anita è completamente all’indietro. Tra falsetto e mix naviga su una dolce onda gestendo il suono alla perfezione: sa quando mettere aria e quando no.
L’utilizzo del vibrato è bilanciato: non è mai troppo ed è presente solo in alcuni punti ovvero su note non troppo lunghe, ed è per questo che non risulta mai pesante al contrario di molti artisti che ne abusano.
In generale tutta la prima parte del pezzo è interpretata con molta calma. Dalla seconda strofa sale gradualmente di dinamica, sia dal punto di vista interpretativo che di componente vocale. Da dopo l’assolo di sax cresce ancora di più arrivando ad un livello di esasperazione altissimo che esplode definitivamente nell’acuto prima dello scat e nello scat stesso.
SCAT:
Questo brano è caratterizzato da uno scat finale di tipo ritmico, che è una delle peculiarità dell’artista. È introdotto dall’acuto più importante e impegnativo del pezzo (un glissato da E5 a F5 che l’artista esegue in mix). La Baker alterna cellule ritmiche e cellule melodiche e utilizza parole vere e proprie riprese dal testo, al contrario dei classici scat che prevedono l’uso prevalente di sillabe e onomatopee.
Riesce comunque ad imitare alla perfezione il suono di uno strumento a fiato. La prima parte è tutta in alto, respira nel mezzo per poi scendere e variare un po’. Nel finale tiene un Eb5 sospeso mentre tutta la musica svanisce. Il brano termina definitivamente con la coda del suono degli altri strumenti e la sua voce protagonista che ripete dei “baby” con tono di rassegnazione, in aggiunta alla disperazione, enfatizzando l’intero significato del testo.
CONCLUSIONE:
Qui parlerò a cuore aperto dopo tanta analisi. Questo brano significa molto per me ed è stato un processo di continua immedesimazione. Già dal primo ascolto, durante delle prove di laboratorio d’orchestra, sono stata rapita dalla strumentale e dalla voce della Baker (artista che, ahimè, non conoscevo).
È normale fare caso più alla strumentale che al testo durante il primo ascolto di un brano in lingua straniera. Mi ricordo che eravamo tutti seduti ad ascoltare e io chiusi gli occhi, trasportata in un’altra dimensione in cui tutto era perfetto, il pezzo era perfetto. Ricordo di esser stata con gli occhi chiusi durante tutto il brano, avevo i brividi ovunque. Pensavo anche a quanto quello fosse il mio genere, a quanto lo stile della Baker rispecchiasse molto il mio; non solo per la musica soul ma anche per il modo di cantare e per il fatto di avere due suoni troppo diversi da voce piena a voce girata. Ho sempre sperato che mi venisse assegnato.
Durante lo studio mi sono interfacciata con il testo e, con la mia insegnante, abbiamo fatto ironia sul titolo “I Can’t Sleep” perché questo è stato un anno molto difficile per me, con periodi di insonnia come protagonisti. Riesco ad immedesimarmi nel testo perché ho sempre avuto una visione dell’amore un po’ morbosa, a tratti tossica, in cui al primo posto c’era il passare più tempo possibile con l’altra metà.
È da un po’ che ho cambiato totalmente visione, ora capisco l’importanza dello stare bene con se stessi anche quando si è soli, anche quando abbiamo il disperato bisogno di avere quella persona fisicamente al nostro fianco. Non è un concetto scontato.
In più quando canto questo pezzo riesco veramente ad apprezzare la mia voce (io inguaribile insicura), riesco ad avere consapevolezza di me stessa, e di quello che posso o non posso fare, cercando un modo MIO per rendere e ottenere un bel risultato anche nel secondo caso. Quando canto questo pezzo sento la mia voce e la mia anima che si fondono completamente con la musica, un flusso che le lega. Riesco ad immedesimarmi così tanto da non dare lo stesso peso alla parte tecnica e qui ce ne vuole proprio tanta.
Per me un bravo cantante è colui che riesce a trasmettere come prima cosa le emozioni, che riesce a trasmettere quel flusso. La tecnica è altrettanto importante ma non è tutto. Ci sono migliaia e migliaia di cantanti extra tecnici che però non arrivano al cuore, se n’è parlato tanto quest’anno. Con questo voglio dire che nonostante il pezzo abbia una difficoltà tecnica enorme, per me è più intuitivo ed importante ritrasmettere quel sentimento, quel flusso di emozioni che la Baker ha dato a me la prima volta che l’ho ascoltata, alle persone che mi ascoltano mentre lo canto.
Continuerò il mio percorso, di vita soprattutto, emozionandomi ogni giorno e condividendo passione e amore per questo settore insieme a tutte le persone fortunate che ne fanno parte, impegnandomi per riuscire un giorno a vivere di questo; perché, anche se non riusciamo a dormire, si può sempre sognare ad occhi aperti!