Un’intervista rilasciataci da Federico Malaman, in occasione dell’inaugurazione del suo nuovo corso “Connessioni dal basso”, da Novembre, in NAM Bovisa
– Che ricordi hai di quando hai iniziato a suonare il basso? Ci racconti come sono stati gli anni della tua formazione musicale?
Ho iniziato a suonare il basso a 12 anni circa: avevo la chitarra di mio papà in casa e la suonavo con le dita, riproducendo ad orecchio i giri di basso di alcune canzoni. Mio padre, visto il “mio modo” di suonare la chitarra, dapprima mi noleggiò un basso e poi, visto che mi piaceva molto, me ne comperò uno.
Nello stesso periodo suonavo già il pianoforte e iniziai anche con il violino alle medie.
Nel periodo del Liceo, mi sono iscritto a Contrabbasso presso il Conservatorio di Musica A. Pedrollo e ho continuato da solo a suonare contemporaneamente anche il basso elettrico e il pianoforte.
Subito dopo il diploma di Contrabbasso ho continuato a suonare la musica classica per circa 2-3 anni, iniziando una carriera musicale parallela, impostata molto di più sulla musica leggera: grazie a Paolo Belli, ho iniziato a lavorare in Rai, facendo trasmissioni molto seguite come “Torno Sabato” con G.Panariello e “Ballando con le stelle” con Milly Carlucci, in veste di bassista, contrabbassista e, spesso, arrangiatore.
– Chi sono stati i tuoi eroi del basso?
Sono troppi!!! Ne cito alcuni che sono stati i primissimi: Andrew Gouchè, Alan Spenner (J.C.Superstar) John Patitucci, Flea, Marcus Miller, Polo Jones, Randy Jackson, Mike Porcaro, Faso, Saturnino…Jaco arrivò moooolto dopo. La lista comunque è infinita 🙂
– E i bassisti attuali che ammiri particolarmente?
Uno su tutti, Hadrien Feraud!!! Mi ha totalmente stregato e cambiato il modo di suonare! È un genio: ritmicità perfetta, fraseggio superlativo e suono superbo!
Poi ovviamente ce ne sono tantissimi! Dario Deidda per me è il Jazz! I bassisti brasiliani sono incredibili! Comunque, anche qui, la lista è infinita!
– Oggi riesci ancora a ritagliarti il tempo di studiare? E che tipo di studi fai?
Devo per forza studiare, è un’esigenza! 🙂 Ultimamente studio principalmente il fraseggio: come poter trovare soluzioni solistiche “nuove”, per poter migliore sempre di più in questo ambito.
– Hai dei consigli per i giovani studenti di musica su come organizzarsi il tempo a casa per studiare il proprio strumento?
Di sicuro, la tecnica è fondamentale, per avere assoluta padronanza dello strumento. La musica classica è perfetta per unire tecnica e musica.
La ritmicità va curata molto, il suono, il repertorio (dal Rock al Pop, dal Funk al Jazz). È ovvio che, più sappiamo cosa vogliamo, più sarà facile essere concentrati sullo studio delle cose più adatte alle nostre esigenze. Se il mio focus è diventare un bassista Rock, mi concentro nel capire bene i vari linguaggi del rock, senza magari entrare “per sentito dire”, nel campo del Jazz. Più siamo focalizzati su qualcosa, meglio ci riuscirà (a mio parere, ovviamente).
– Ci sono dei libri didattici che potresti consigliare ai bassisti che ci leggono?
Ce ne sono Tantissimi! Di sicuro tutti quelli di Massimo Moriconi, poi quelli specifici sullo slap. Anch’io ho fatto dei video corsi che, a detta di chi li ha comperati, sono chiari e interessanti. Il campo libri è immenso! 🙂
– A proposito di cervelli in fuga…consiglieresti a un giovane musicista di emigrare all’estero?
Ad oggi, sinceramente non saprei. Per uscire ci vogliono, purtroppo, i soldi, tanti, troppi!
Il talento non basta. Uscire dall’ Italia per cercare l’ Eldorado della musica è veramente difficile. Senza considerare che, fuori da qui, ci sono dei talenti INCREDIBILI. Grazie ad internet, ora, c’è la possibilità di farsi conoscere nel mondo anche senza trasferirsi: Internet= Mondo, basta usarlo in maniera intelligente.
– Nella tua collezione di dischi che cosa non può assolutamente mancare?
Di sicuro J.C.Superstar, Oro Incenso e Birra (Zucchero), l’album Jaco Pastorius, il primo di Jaco, poi: Off the Wall-Thiller-Bad di M.Jackson, Song in the key of life di S.Wonder, “The nightly” di D.Fagen e….la lista è veramente infinita! 🙂
– Il tuo corso in Nam “Connessioni dal Basso” è aperto non solo ai bassisti ma ai musicisti in generale, batteristi, chitarristi, pianisti e anche cantanti.