Ogni suono che ascoltiamo – dalla nota di un pianoforte alla voce umana – è una combinazione di frequenze. Il teorema di Fourier è il principio matematico che ci permette di scomporre queste onde complesse in componenti più semplici: le onde sinusoidali. Per un tecnico del suono, questo concetto è alla base di strumenti come l’equalizzatore, l’analizzatore di spettro e la sintesi sonora.
Cos’è il teorema di Fourier?
Il teorema di Fourier afferma che ogni onda periodica può essere rappresentata come la somma (o serie) di sinusoidi semplici, ciascuna con una specifica frequenza, ampiezza e fase.
In altre parole, qualsiasi suono periodico complesso può essere “smontato” in una serie di onde pure.
Applicazioni nel settore audio
1. Analisi dello spettro:
Il teorema di Fourier è il fondamento dell’analisi spettrale. Grazie ad algoritmi derivati da Fourier (come la FFT – Fast Fourier Transform), i software audio possono scomporre un suono in tutte le frequenze che lo compongono.
Per un tecnico del suono è ciò che permette di “vedere” il contenuto armonico di una voce, identificare risonanze, e intervenire con l’equalizzazione.
2. Sintesi additiva:
Nella sintesi sonora, il teorema di Fourier è alla base della sintesi additiva, che costruisce suoni complessi sovrapponendo sinusoidi di frequenza e ampiezza diverse.
Esempio pratico: un suono di campana può essere riprodotto sommando 20 sinusoidi che imitano gli armonici tipici di quel timbro.

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3. Equalizzazione
Quando si usa un equalizzatore parametrico, si stanno modificando i coefficienti della serie di Fourier in modo intuitivo: si potenziano o si attenuano certe frequenze per ottenere un suono più bilanciato.
Per un tecnico del suono capire quali armoniche eliminare o enfatizzare è essenziale per gestire la timbrica di ogni strumento nel mix.
4. Onde periodiche e non periodiche:
Il teorema di Fourier si applica direttamente alle onde periodiche (quelle che si ripetono nel tempo, come una nota tenuta). Ma anche i segnali non periodici (come un colpo di rullante) possono essere analizzati con una sua estensione: la trasformata di Fourier.
Un esempio musicale:
Prendiamo un’onda quadra a 100 Hz. Non è una sinusoide, ma grazie alla serie di Fourier possiamo decomporla in una somma di sinusoidi dispari:
- 100 Hz (fondamentale)
- 300 Hz (3a armonica)
- 500 Hz (5a armonica), e così via…
Ogni armonica ha ampiezza decrescente. Questo spiega perché un’onda quadra suona più acida rispetto a una sinusoidale: ha molte armoniche superiori.
Conclusione.
Il teorema di Fourier è una delle basi matematiche più potenti della moderna ingegneria del suono. Anche se invisibile a chi ascolta, agisce dietro le quinte di ogni plugin, ogni equalizzatore, ogni algoritmo di compressione audio.
Per il tecnico del suono, comprendere Fourier significa ascoltare con gli occhi, e vedere con le orecchie. Permette di intervenire con maggiore consapevolezza, di modellare il suono con precisione chirurgica e di sfruttare al massimo la tecnologia che trasforma il rumore in musica.