Classe 1992, Rosalìa è la prima artista esordiente ad essere nominata ai Grammy con una discografia spagnola. Nel 2022 pubblica con la Columbia Records il suo terzo album che la rende famosa a livello internazionale: Motomami. Un album concettuale che l’artista definisce come un autoritratto di se stessa e in cui può mostrare la sua parte più giocosa ed ironica. Uno dei brani più iconici di questo periodo di successi, Despechà, non viene però inserito nella prima versione del disco. La cantante lo presentò durante un concerto e, grazie alle pubblicazioni dei fan su TikTok, la canzone divenne virale tanto da convincere Rosalìa a pubblicarlo nella Deluxe Edition dell’album, Motomami.
Una dedica oltre oceano
Nonostante le sue origini spagnole, Rosalìa sceglie di dare al suo brano Despechà un’impronta diversa. Decide di incidere una dedica alla cultura dominicana a lei molto cara a livello musicale e sceglie di far ballare il mondo a ritmo di merengue. La stessa artista ha spiegato che per comporla si è ispirata ad artisti come Omega e Juan Luis Guerra, cantanti e cantautori dominicani, e a Fefita La Grande, fisarmonicista considerata la rappresentate femminile del merengue in Repubblica Dominicana. Due di loro vengono citati esplicitamente nel testo di Despechà.
Inno alla libertà e all’indipendenza
Prima di pubblicarla, Rosalìa fa scegliere il titolo della canzone ai fan durante un concerto al Wiznick Center di Madrid davanti a 15 mila spettatori. La scelta è tra “De Lao A Lao” o “Despechà” e sappiamo tutti come sia andata a finire. Nonostante il titolo scelto significhi “disprezzata”, “affranta”, il testo è un inno alla libertà e all’indipendenza femminile. Rosalìa canta di non avere rimpianti e di vivere la vita senza riserve celebrando il fatto di essere donna. Lo stesso album in cui è contenuta, Motomami+, rappresenta la figura femminile nella sua interezza attraverso l’esaltazione di pregi e difetti che la definiscono. La parte forte e resiliente “Moto” e la parte fragile e intima “Mami”. Per diffondere questo inno all’accettazione di se stessi, Rosalìa sceglie parole semplici e appartenenti allo slang spagnolo in modo che tutti i giovani possano indentificarsi e cantarla facilmente, un vero e proprio tormentone ma con un messaggio più profondo.
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La vocalità di Despechá
Despechà è in tonalità di Am e a velocità di 130 bpm. Il tempo della canzone è in 2/4 e il ritmo è sincopato tipico del merengue. La struttura della canzone viene determinata dalla melodia e dalla scomposizione ritmica di essa che varia tra strofa, ritornello e special in quanto la progressione di accordi rimane sempre la stessa per tutta la durata del brano. È proprio questo che crea variazione in modo da non annoiare l’orecchio dell’ascoltatore che viene rapito dal ritmo incalzante e giocoso di Despechà.
La cantante resta perfettamente nello stile merengue anche nel cantato, esaltando quelle che sono le peculiarità tradizionali del genere e le mischia con la modernità aggiungendo parti più rappate sul finale. Predilige per tutto il brano un registro misto tendente alla testa in cui la laringe è leggermente alzata e le corde vengono tirate con movimenti interni ad essa creando un suono più morbido e permettendo alla cantante di raggiungere le note più alte agilmente, infatti, il colore vocale predominante è chiaro e brillante.
A volte, nelle strofe, Rosalìa scende al registro di voce piena o di petto, la voce che usiamo per parlare o cantare comodamente. A differenza del registro misto, qui cui le corde sono più spesse e la laringe si muove grazie ai muscoli esterni ad essa che le permettono di salire e scendere per tirare e accorciare le corde. Questo registro è stato scelto per rendere il suono più profondo, più “pieno” in alcuni punti in modo da offrire a chi lo ascolta un po’ di variazione rispetto al registro più acuto. Per lo special/bridge e il finale preferisce, invece, inserire toni ancora più caldi utilizzando la speaking voice (voce parlata) con delle frasi in alcuni momenti quasi sospirate e con l’aggiunta di aria. Durante i live, essendo un’instancabile ballerina, lascia molte delle parti alle backing vocals e preferisce accentuare alcune parole aggiungendo tanta aria e spezzettandole per renderle più ritmiche.