Dal principiante al più esperto, nessun chitarrista rock potrebbe mai rinunciare al power chord. Un semplicissimo, comodo e magico accordo (in realtà un bicordo) che sprigiona in pieno la potenza del rock.
I chitarristi che hanno reso leggendari i Powerchord
Milioni di riff di brani famosi e non sono nati grazie al Power Chord. Basta pensare al riff di Smoke On The Water del grande Ritchie Blackmore dei Deep Purple, forse il riff di chitarra rock più famoso (e suonato) al mondo.
Ma cos’ha di tanto speciale il Power Chord? Qual’è la magia che rende questo semplice elemento musicale così forte?
A cosa servono i Powerchord
Ecco le domande da porsi:
- Perché è così efficace?
- Perché risulta tanto potente?
- Perchè è l’unico accordo che suona sempre bene in qualsiasi condizione, anche con la distorsione più esasperata (mentre al contrario un bell’accordo di Sol maggiore in posizione aperta -per intenderci il primo accordo di “Paradise City” dei Guns’n’Roses – con un suono saturo di distorsione diventa una poltiglia sonora indefinita)?
- Perché è il bicordo preferito anche dai bassisti (chiedete pure al vostro) ?
Il “power chord” è utilizzato anche sul basso, sul pianoforte e addirittura nelle orchestre jazz o sinfoniche.Insomma, è dappertutto!
Intanto chiariamo che il power chord è in realtà un semplice bicordo, ovvero un intervallo armonico di “quinta giusta”, detta anche “quinta perfetta”.
Per “intervallo” si intende la distanza tra due note (intervallo melodico quando le due note sono suonate una dopo l’altra, come in una melodia, intervallo armonico quando le due note sono suonate insieme).
Bisogna sapere che la nota più importante di un intervallo è quella più bassa, detta nota fondamentale.
Nell’intervallo di quinta giusta abbiamo infatti la fondamentale e la sua quinta giusta (conta 1,2,3,4,5,)
DO Re Mi Fa SOL 1 2 3 4 5
Chiarito questo, ora cerchiamo di rispondere alle quattro domande di cui sopra.
Incredibilmente la risposta è sempre una: è una questione di armonici!
Cosa sono gli armonici?
Gli armonici sono delle micro-note (dette ipertoni) che compongono un suono fondamentale.
In pratica, ogni suono è composto dal suono fondamentale più i suoi armonici, micro note appunto, talmente micro che quasi non ci accorgiamo che esistano.
Quando noi suoniamo sulla nostra chitarra una nota Do, quello che ascoltiamo è la somma della stessa nota Do e dei suoi armonici.
Nota = fondamentale + armonici
Due cose importanti da tenere a mente:
1- gli armonici sono micro note più alte della nota fondamentale. Stanno sempre sopra, mai sotto.
2- più sono vicini alla fondamentale, più sono forti e presenti nella fondamentale stessa. I più lontani sono deboli e poco presenti.
Possiamo rappresentare gli armonici così:
armonico 5
armonico 4
Ricorda che gli armonici sono delle piccole note, le quali hanno i nomi comuni (do, re, mi, fa, sol ecc…)
Per sapere quali sono gli esattamente gli armonici presenti in un suono fondamentale osserviamo lo schema della “Serie degli Armonici” Questo schema dimostra le note contenute in una fondamentale DO
La nota 1 è la fondamentale e quella rappresentata (in chiave di basso) è un Do.
Dalla 2 in avanti sono gli armonici.
Ricordiamo le due cose importanti da tenere a mente:
1- gli armonici sono micro note più alte della nota fondamentale.
2- più sono vicini alla fondamentale, più sono forti e presenti nella fondamentale stessa.
Bene, allora gli armonici più forti saranno nell’ordine il 2, 3, 4 e così via.
Che nota è l’armonico 2? E’ un altro Do. La stessa nota fondamentale ma un’ottava sopra.
Che nota è l’armonico 3? E’ un Sol, la sua quinta giusta. La stessa quinta giusta del power chord? Ebbene si!
Ciò significa che nella fondamentale Do è presente un armonico molto forte Do all’ottava sopra (armonico 2) e un armonico forte Sol (armonico 3).
In pratica nella nota DO è già presente un armonico forte di SOL, come dire che la nota DO contiene già il Sol.