Tra innovazione e polemica
L’Autotune è ormai parte integrante della musica contemporanea, al punto che è difficile immaginare certe produzioni senza quel suono di voce un po’ robotico . Nato come strumento per correggere l’intonazione delle esecuzioni vocali e strumentali, è diventato un elemento caratteristico di molti generi, dal pop al trap, ma oggi, nel 2024 è entrato anche nelle produzioni rock.
Come ogni innovazione tecnologica nel mondo della musica, anche l’Autotune ha generato discussioni: da una parte, chi lo celebra come un’opportunità creativa; dall’altra, chi lo considera un simbolo della perdita di autenticità nella performance musicale.
Non è la prima volta che uno strumento tecnologico cambia le regole del gioco. Negli anni ’60, la produzione musicale iniziò a distanziarsi dalla semplice registrazione di un live, all’epoca fare un disco significava “fotografare il suono live”. Vennero introdotti il multitraccia, il mixaggio complesso e la manipolazione sonora. Questi approcci, da molti inizialmente furono visti come “imbrogli”. Ma dagli anni ’70, come sappiamo, sono diventati la norma in qualsiasi produzione musicale.
L’Autotune si inserisce in questo solco: uno strumento tanto utile quanto controverso.
Origini e sviluppo dell’Autotune
L’Autotune è stato sviluppato nel 1997 dalla Antares Audio Technologies come plugin per correggere automaticamente l’intonazione delle esecuzioni musicali. La sua vera svolta, però, arriva nel 1998, quando Cher lo utilizza nel brano Believe. Il produttore Mark Taylor non si limitò a correggere imprecisioni vocali, ma esasperò volutamente l’effetto, creando quel caratteristico suono robotico che segnò un’epoca. Da quel momento, l’Autotune non è più soltanto uno strumento tecnico, ma un elemento estetico riconoscibile.
Oggi, l’Autotune è usato in due modi principali:
- In modo discreto, per perfezionare tracce vocali, migliorandone l’intonazione.
- In modo evidente, come effetto timbrico creativo che dona una caratteristica unica alla voce.
In molti generi, come il rap o la trap, il suono dell’Autotune è diventato un marchio distintivo, spesso usato in modo massiccio anche nelle esibizioni dal vivo.
Come funziona l’Autotune
Il funzionamento dell’Autotune è semplice e allo stesso tempo sofisticato. Questo strumento analizza l’intonazione della voce o dello strumento in tempo reale e la confronta con una scala musicale predefinita, apportando correzioni automatiche. I principali parametri di utilizzo includono:
- Tonalità e scala: l’Autotune si imposta sulla tonalità del brano (ad esempio, Do maggiore o La minore) per correggere solo le note “fuori scala”.
- Velocità di correzione: detta retune speed, determina quanto velocemente l’intonazione viene corretta. Una velocità molto alta crea il caratteristico effetto robotico.
- Livello di correzione: permette di scegliere se applicare l’effetto in modo leggero o intenso.
- Modalità grafica: per interventi manuali e personalizzati su ogni singola nota.
Pro e contro: un’analisi per musicisti, produttori e docenti
La nostra accademia, Nam Milano, è da sempre sul campo per l’insegnamento della musica in modo autentico. Ogni nostro studente dei corsi di canto deve lavorare sulla propria intonazione per poter eseguire le proprie parti in modo preciso. L’intonazione, del resto, è una delle prime qualità di qualsiasi vocalist.
Ma sappiamo anche che non ha senso condurre battaglie contro le tecnologie. Da sempre, le apparecchiature degli studi di registrazione., sono create per migliorare la qualità di un prodotto musicale. E se l’Autotune ha successo, piaccia o non piaccia, non possiamo ignorarne la sua influenza sulla musica attuale.
Ci troviamo spesso a discutere sull’Autotune con studenti e docenti. Di seguito, una panoramica dei principali vantaggi e svantaggi di questo strumento, considerando il punto di vista di chi lavora con la musica.
I Pro dell’Autotune
- Correzione dell’intonazione: consente di migliorare le performance vocali e strumentali, eliminando piccoli errori senza dover ripetere intere sessioni di registrazione.
- Creatività sonora: l’Autotune è uno strumento versatile che permette di esplorare nuovi timbri e stili vocali, arricchendo le possibilità espressive.
- Inclusività artistica: offre la possibilità a cantanti meno intonati di esprimersi artisticamente e di competere in un mercato musicale altamente competitivo.
- Efficienza in studio: riduce il tempo e i costi di produzione, rendendo più semplice ottenere un prodotto finale di alta qualità.
- Supporto alle esibizioni live: permette di mantenere standard vocali elevati anche durante performance dal vivo, compensando la fatica o le imperfezioni dell’esecuzione.
I Contro dell’Autotune
- Perdita di autenticità: l’uso eccessivo dell’Autotune può rendere una performance artificiale e plastificata, allontanandola dall’espressione naturale dell’artista.
- Dipendenza tecnologica: molti artisti si affidano all’Autotune anche quando non ne avrebbero bisogno, rischiando di compromettere la propria musicalità.
- Uniformità sonora: l’uso massiccio dell’Autotune in certi generi ha portato a una standardizzazione delle voci, riducendo la varietà stilistica.
- Critiche artistiche: molti puristi della musica lo considerano un “imbroglio”, in grado di mascherare eventuali mancanze tecniche.
- Impatto sulla formazione musicale: per chi studia musica, l’Autotune rischia di diventare una scorciatoia, riducendo l’importanza dell’allenamento vocale tradizionale.
Conclusione: armonizzare tecnologia e autenticità
L’Autotune è uno strumento straordinariamente versatile, ma il suo valore dipende dall’equilibrio con cui viene utilizzato. Come ogni innovazione tecnologica, richiede consapevolezza e criterio, soprattutto in un contesto educativo. Il nostro obiettivo, come accademia, è guidare i futuri musicisti e produttori verso un uso intelligente e creativo di questa tecnologia, sfruttandone i vantaggi senza trascurare l’importanza della tecnica e della crescita artistica.
La musica ha sempre il compito di emozionare, che sia il risultato di un’interpretazione autentica o di una raffinata elaborazione digitale. L’Autotune, proprio come la musica, è solo uno strumento: il suo vero valore sta nella declinazione artistica con cui viene impiegato.